Home » Reale Cappella del tesoro di San Gennaro

Itinerario Napoli

Lungo la navata destra all'interno del Duomo di Napoli, un fastoso ingresso segnala la Reale Cappella del Tesoro di S. Gennaro.

Nella cappella sono custodite le reliquie ed il sangue di San Gennaro; ma d'altronde, si tratta di uno dei gioielli più celebri dell'arte napoletana, piena di marmi, affreschi, dipinti e altrettante capolavori dei più noti artisti dell'epoca. Perciò, è senz'altro uno degli esponenti architettonici e culturali più rilevanti del barocco napoletano del seicento.
La Reale Cappella del Tesoro di S. Gennaro è stata costruita con pianta centrale tra gli anni 1608 -1637 come ringraziamento per la cessazione della peste del 1527. È stata progettata dall'architetto teatino Francesco Grimaldi, e inaugurata il 16 dicembre 1646. Lo stesso giorno della sua inaugurazione vi furono trasferite le reliquie del santo, le statue d'argento e le preziose suppellettili già presenti nel tesoro vecchio; quest'ultimo era custodito nella torre esistente sulla sinistra della facciata del Duomo, ma era assai angusta e vi si accedeva tramite una faticosa e stretta scala. Nella cappella attuale vi sono custoditi il busto reliquiario di San Gennaro (s. XIV) e il reliquiario del Santo, il quale contene il sangue protagonista della liquefazione.
Ma sicuramente l'attenzione del visitatore va tutta alla massima espressione del barocco napoletano, dal monumentale cancello e il pavimento, disegnati da Cosimo Fanzago al Paradiso, affrescato nella cupola da Giovanni Lanfranco, quest'ultima dalle volte affrescate dal Domenichino. Splendido anche l'imponente paliotto d'argento a sbalzo, commissionato dalla Deputazione a Giovan Domenico Vinaccia che si trova sull'altare maggiore, quest'ultimo progettato da Francesco Solimena. Il paliotto raffigura diverse scene di vita popolare e religiosa, tra cui la storia della traslazione del corpo di S. Gennaro da Montevergine a Napoli, voluta dal vescovo Carafa e la scena del Santo che benedice la città.
Le più note sculture sono state eseguite dal carrarese Giuliano Finelli, allievo del Bernini; l'insieme della decorazione marmorea però aveva avuto inizio nel 1610 su disegno del Grimaldi ed era stata conclusa nell'arco di circa un ventennio, sotto il comando di Cristoforo Monterosso. Oltre a questo itinerario visitando Napoli consigliamo anche Castel Capuano e Castel dell'Ovo insieme al Museo Capodimonte e Maschio Angioino

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