Sul luogo di un'antica villa romana, forse appartenuta a Lucullo, sorge questa masiccia struttura che divenne palazzo di Federico II: Castel dell'Ovo.
Si tratta in origine del castello più antico di Napoli, il quale sorgeva isolato nel mare. Il suo nome medievale sembra dovuto non solo alla sua pianta allungata, ma anche a una leggenda secondo la quale Virgilio avrebbe nascosto nei sotterranei del castello un magico uovo, che garantirebbe prosperità a Napoli fino al giorno in cui mani umane non lo ritroveranno.
Leggende a parte, l'isolotto dove sorge Castel dell'Ovo, ora unito dal molo alla terraferma, risulta frequentato sin dall'antichità; difatti, vi risiedevano i greci di Palepolis, ma vi fu anche edificata una villa romana. In seguito, dopo aver ospitato un eremo di monaci nel medioevo, ha avuto sempre una destinazione militare, anche se la prima possente fortezza risale a Federico II, il quale lo destinò a palazzo reale e a sede del tesoro.
Nel periodo storico noto come il "Risanamento", dopo l'Unità d'Italia, durante il quale si sono eseguite delle modifiche importanti nella città di Napoli, un progetto dall'Associazione degli scienziati letterati e artisti nel 1871 proponeva la demolizione di Castel dell'Ovo per dar luogo ad un nuovo rione. In ogni caso, il progetto non fu effettuato anche se il castello fu praticamente lasciato in stato di abbandono, fino all'inizio dei lavori di restauro circa 100 anni dopo.
Oggi, Castel dell'Ovo è annesso allo storico rione di Santa Lucia, ed è diventato un luogo caratteristico di Napoli per il suggestivo panorama del golfo, ma anche perché alla sua base si trova il pittoresco Borgo marinaro, appoggiato nel s. XIX alle mura orientali della fortezza. Si tratta di un luogo che fu utilizzato per dare ricovero ai pescatori dopo un'epidemia di colera, oggi diventato un porticciolo turistico, pieno di ristoranti e bar, e sede dei più rilevanti circoli nautici di Napoli.
Il castello è visitabile da lunedì a sabato dalle 8 alle 19, e la domenica dalle 8 alle 14.